La pesca al pesce spada ha subito un enorme cambiamento ed ormai non è più quella documentata da Vittorio De Seta in “Lu tempu di li pisci spata”. Oggi al posto degli arpionieri, delle vedette e delle imbarcazioni a remi ci sono palangari, radar e barche a motore. Il film documenta, senza filtri, una battuta di pesca a bordo della barca di Gino Adore, ultimo pescatore di pesce con la tecnica del palangaro rimasto a Tricase (Lecce, Puglia – Italia). Le immagini ci raccontano l’attesa per il “mare buono”, l’uscita in mare aperto per stendere il palangaro ed il ritorno in notturna per ritirarlo.
TITOLO: La pesca del pesce spada
CATEGORIA: Documentario
PRODUZIONE: –
REGIA: Gabriele Pedone
SITO: –
CITTA’: Lecce
NOTE SUL VIDEOMAKER: Nato a Galatina (LE) nel 1978, dal 1998 al 2000 è responsabile di “Un Chien Andalou”, il primo cineforum stabile dell’Università degli Studi di Lecce. Ha curato la regia di cortometraggi, e documentari, regie video di spettacoli teatrali oltre a collaborazioni in qualità di direttore della fotografia per progetti cinematografici e televisivi. Tra i vari lavori: “Per un Pugno di Rape” (2001) e “Aspettando la 6” (2002), “Finis Terrae” (2003), “Acaya” (2004) , “La poesia nella poesia” (poesie giovanili di Carmelo Bene – 2005), “La Luna Gira il Mondo e Voi Dormite” (2006) , “Deep Trasition” (2007), “La bella addormentata” (2017) e “La pesca del pesce spada” (2017).
CAMERA USATA: Canon
PROGRAMMA MONTAGGIO: –