In esclusiva per il Festival Internazionale dei videomaker e della comunicazione, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Dj Jad, noto per essere stato membro del gruppo musicale rap Articolo 31 durante gli anni ’90 e oggi produttore e dj.
Ciao Jad.
Ciao, ragazzi.
Tramite i social hai annunciato il progetto Articolo 31 2.0, rispondendo ad un esigenza tua e del tuo pubblico. Essendo una realtà video, vorremmo chiederti cosa rappresenta la comunicazione video per il Dj Jad del 2017?
La comunicazione video è sempre stata importante, sin da quando sono nati i primi videoclip (musicali e non) che aiutavano gli artisti a far conoscere la propria musica al pubblico ancor prima della nascita dei social. Adesso, grazie alla digitalizzazione lo è ancora di più, perché permette a tutti di vedere il lavoro dei nuovi artisti, anche di quelli che non passano in radio e televisione.
Oramai puoi anche auto-produrre videoclip di ottima qualità con un telefonino, cosa che ai tempi dei miei vecchi video era impensabile. Diciamo che adesso il budget è meno importante e questo lascia spazio alle idee.
Come nasce l’idea per un tuo video?
L’idea può venire anche da una base, come ai tempi del video della “Fidanzata”. Ho buttato già la base, campionando Natalino Otto, e mi è venuto il flash del video, pensando al film “Gli intoccabili” e “Cotton Club”, roba molto gangster, insomma. All’epoca spendemmo all’incirca quattrocento milioni di vecchie lire, ma era un mercato estremamente diverso da quello attuale; inoltre lo girammo agli Universal Studios a Los Angeles.
Noi abbiamo creato Videomakeroftheyear, per dare un riconoscimento a tutti i comunicatori del mondo video. Cosa ne pensi di questa realtà?
Bravi, complimenti. La cultura si sta un po’ fottendo. Dobbiamo dare alle nuove generazioni dei punti di riferimento, creando delle iniziative come questa. I buoni video, come la buona musica, ci sono in internet, ma spesso annegano nella confusione generale come un ago nel pagliaio. Per questo servono i Festival, la comunicazione e il marketing.
Salmo, ad esempio, è uno che cura molto i video e mi ricorda me agli inizi, con quella voglia e quelle idee, in un periodo in cui creare dei bei clip è più semplice d’un tempo.
Il video è un po’ come un quadro. Sai quando entri in un museo e ti trovi davanti ad un’opera d’arte? Hai bisogno di un po’ di tempo per capirla. Queste iniziative possono educare il pubblico a connettersi meglio con il messaggio della comunicazione video.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Allora, Articolo 31 2.0 è stata una realtà live, perché sentivo l’esigenza di suonare ancora i miei vecchi pezzi per i miei seguaci, andando in giro per il paese. La mia musica è mia, anzi “nostra” e non potrà mai morire ed è stato bello portarla sui palchi. Adesso sto lavorando al mio nuovo disco con moltissime partecipazioni. Ci sarà il mio gusto dalle atmosfere raffinate, come si può sentire in “Domani refresh”, ma sarà un disco d’inediti pensati per farvi ballare e salire sul palco assieme a me.
Grazie per la chiacchierata.
Grazie a voi. È stato un piacere.
Speriamo di averti ospite a Videomakeroftheyear per chiacchierare ancora con te. Grazie per l’intervista.
Volentieri. Per me è stato come chiacchierare tra amici.
Un abbraccio.
Intervista a cura dell’ufficio stampa VIDEOMAKEROFTHEYEAR press@videomakeroftheyear.com
ACCREDITO ON LINE: dal 10/02/2018 al 10/03/2018
(Al festival si accede gratuitamente esclusivamente tramite accredito online.)