Nonostante i tempi moderni “ci intrattengano e ci distraggano” con un’infinità di mezzi di comunicazione sono sempre più convinto che per comunicare realmente dovremmo rivolgere la più completa attenzione al linguaggio più arcaico in nostra “dotazione”: il linguaggio dei sogni, linguaggio che in vero non conosciamo minimamente e che trascuriamo erroneamente da millenni. Sin da piccolo i sogni hanno sempre catturato la mia attenzione, ne ero letteralmente affascinato e che mi procurassero la gioia più profonda o il terrore più cupo mi rapivano a tal punto che durante il giorno non facevo altro che sforzarmi di ricordare quanto avevo sognato la notte. Non c’è niente di più creativo e fantastico dei sogni: chi ama l’arte non può non amare o quanto meno essere attratto dai sogni. Il sogno è un linguaggio universale che ha accompagnato il cammino evolutivo dell’uomo sin dalla sua comparsa sulla faccia della terra, in pratica ha attraversato il percorso intero dell’esistenza umana e ben prima di ogni lingua parlata; di fatto muoiono le lingue, scompaiono gli idiomi, consentitemi l’ironia… vengono superati persino i linguaggi di programmazione, ma il sogno è sempre vivo e attuale, e che lo si ricordi o meno… tutti noi sogniamo ogni giorno della nostra vita. Bisogna imparare a percepire ed a sfruttare questo altissimo livello di informazione: una sorta di canale i cui principali medium sono l’emozione e l’intuizione. Ci sono sogni che aprono porte su diversi piani della realtà dove analisi, compensazione o riorganizzazione non giustificano né soddisfano, né estrinsecano la realtà di logiche completamente diverse e sottili. Credo che dopo secoli l’umanità è chiamata a muovere i primi passi in questa terra in maniera consapevole. Questo video nasce dalla rielaborazione di un sogno da me sognato alcuni mesi fa e rappresenta in maniera, direi chiara, tutta la preoccupazione che scaturisce dal nostro vissuto attuale, dai nostri giorni inquieti, confusi, dalla oscura paura di rivivere giorni e tragedie che sembravano svanite ma che in realtà non sono ancora state comprese, assimilate e superate dalla nostra coscienza individuale e collettiva. Questo video vuole in qualche misura rappresentare ed esorcizzare quel grande senso di alienazione che caratterizza i nostri tempi.


TITOLO: Dream the forgotten language

CATEGORIA: Graphic Animated

PRODUZIONE: –

REGIA: Generoso Edy Fummo

CITTA’: Salerno

NOTE SUL REGISTA: Sono nato a Napoli il 25 gennaio del 1960. Vivo a Salerno dove da anni esprimo la mia passione per le immagini, per la musica, l’arte e la comunicazione in genere. Studioso e appassionato conoscitore di filosofie orientali, in particolare dello Zen, ho partecipato e collaborato a diverse attività volte all’autoconoscenza. Ho pubblicato il libro “REMinore La terra dei sogni desti” che ha ispirato il mio sito www.laterradeisognidesti.it dove tengo un BLOG su temi di cultura, arte coscienza, spiritualità e dove sono presenti le sue opere video e audio, e alcuni suoi testi.